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Gli ultimi giorni dei nostri padri | Joël Dicker

di Sara Borgio



“Il più grande pericolo per gli Uomini erano gli Uomini stessi”

Gli ultimi giorni dei nostri padri è il primo romanzo scritto da Joël Dicker.

In Italia, tuttavia, la prima pubblicazione dell’autore è stata La verità sul caso Harry Quebert. Sulla scia del successo, Bompiani ha deciso di pubblicare il suo primo manoscritto.


La storia è ambientata durante la Seconda guerra mondiale: Pal è un giovane ragazzo francese che decide di arruolarsi nel SOE (Special Operation Executive), organizzazione segreta inglese che recluta giovani da tutta Europa per addestrarli ad opere di sabotaggio contro le armate naziste da compiere una volta rientrati in patria.

Durante l’addestramento nella sezione F, dove si raggruppano tutti i futuri agenti destinati al territorio francese, i rapporti interpersonali si evolvono e in seguito - non senza qualche difficoltà - il gruppo si trasforma in un affiatato gruppo di amici.


Piccolo ma scontato spoiler: Pal, nella sezione F, incontra Laura - bella, in gamba, ricca - di cui si innamora perdutamente e che diventerà la sua fidanzata.


La narrazione è condotta da un narratore esterno e, in ogni capitolo, si raccontano in modo più o meno approfondito le vicende di tutta la Sezione F, del padre di Pal e di Kunzer, agente dell’Abwehr, servizio di intelligence militare tedesco.


Il file rouge che collega le 3 macro vicende si intuisce già dal titolo, ovvero la centralità della figura paterna. Pal ricorda continuamente il padre con un forte senso di colpa per averlo abbandonato al suo destino, essendo lui già vedovo. La sofferenza è così forte da portarlo a violare la regola ferrea imposta dal SOE a tutti gli agenti di non avere contatti in suolo francese con i propri famigliari e amici per non far saltare le loro coperture. Quando Pal non pensa al padre, ricerca figure paterne negli uomini che incontra, siano essi i responsabili dell’addestramento o colleghi più anziani.

Il padre di Pal, che compare nella vicenda per brevissimi capitoli, è rimasto solo a Parigi ed è a sua volta ossessionato da Pal, così tanto da lasciare sempre la porta di casa aperta in attesa del suo ritorno. È un uomo della piccola borghesia, impiegato della pubblica amministrazione e cerca di proteggersi dalla sua solitudine e dal timore di non rivedere più l’unico figlio costruendosi una fittizia realtà parallela dove suo figlio non solo è lontano dalla guerra, ma addirittura è un uomo in carriera in una banca a Ginevra.


Anche la figura di Kunzer non è esente dalla dinamica padre/figlio, anche se con un taglio diverso. Da Ufficiale per l’Abwehr per lui la figura centrale è quella della Patria in cui, a poco a poco, perde la fiducia e che cerca di sostituire nel corso della storia con un padre.


Altro tema ricorrente è quello degli Uomini, come traslazione della figura del Padre in termini assoluti. Ovviamente, visto il contesto storico, i protagonisti si interrogano sul futuro del mondo, se gli Uomini riusciranno a tornare tali dopo gli orrori della guerra, se l’Umanità si sia persa o meno.


Ho trovato il libro leggero: per quanto gli avvenimenti storici siano fondamentali per tutto lo sviluppo della trama, restano tutto sommato sullo sfondo. I personaggi mi sono piaciuti, così come mi è piaciuta l’evoluzione soprattutto nella prima parte. C’è stato solo un momento della storia dove ho provato una emozione più intensa ed è stato quando ho letteralmente pensato “Pal, sei uno stupido!” (ma non voglio svelare quale, lo capirete da soli). Purtroppo ho trovato il finale scontato, come se Dicker non sapesse come chiudere la storia. Però, per essere un’opera prima: chapeu.


Se vi è piaciuto il Joël Dicker di Harry Quebert resterete un po’ delusi da questo romanzo. Colpi di scena ridotti al minimo sindacale, nessun mistero da risolvere, personaggi senza nessun passato buio nascosto da scoprire. Attenzione: ciò non significa che i personaggi siano piatti; semplicemente la loro crescita è più una maturazione legata al loro passaggio da ragazzi ad agenti segreti che una rivelazione che dà una scossa alla trama.

Se invece amate i romanzi con ambientazione storica, troverete il testo gradevole e potrete conoscere e riconoscervi nelle diverse caratteristiche e peculiarità dello spettro dei personaggi, soprattutto degli agenti della Sezione F.

Lo consiglierei come lettura sotto l’ombrellone.



 

VOTO: 3/5

Qualche informazione utile…

Titolo originale: Les derniers jours des nos pères

Casa editrice: Bompiani

Anno di edizione: 2015 (prima pubblicazione in Italia)

Pagine: 464

Prezzo: 10 €


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