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Klara e il sole | Kazuo Ishiguro

di Claudia Gentile



Forse tutti gli umani si sentono soli. Almeno potenzialmente.


Klara e il sole è l’ultimo romanzo di KazuoIshiguro, pubblicato a quattro anni dall'assegnazione del Premio Nobel per la letteratura. Quando abbiamo a che fare con un libro scritto da Ishiguro la prima domanda da fare non è “ti è piaciuto?” o:“lo consiglieresti?”, ma “ti stringe il cuore?”. E la risposta è sì, anche con questo libro il rischio lacrimuccia è alto. La storia si svolge in un tempo e in un luogo non precisati, ma poco lontani da noi. La robotica e l’intelligenza artificiale stanno sempre più sostituendo l’essere umano, nel lavoro ma non solo. I bambini, quelli più “fortunati”, vengono sottoposti a un editing genetico per essere potenziati. È la prima generazione senza più contatti umani: senza scuola ma con una DAD “privata” per ogni ragazzo, senza più appuntamenti con gli amici se non durante incontri di interazione programmati per far socializzare tra loro i “potenziati”. Per ovviare a questa solitudine ai bambini vengono acquistati degli AA, androidi umanoidi creati per essere i loro amici artificiali. Klara, protagonista e voce narrante di questo libro, è un robot umanoide di generazione B2 (sul mercato sono appena arrivati i ben più sofisticati B3) ad alimentazione solare. La conosciamo nella vetrina del negozio dove, insieme ad altri AA, aspetta di essere scelta da un bambino che dovrà rendere felice. Nell’attesa Klara osserva la porzione di mondo che le è concessa dalla sua collocazione all'interno del negozio, impara qualche nozione causa-effetto e si allena a riconoscere i sentimenti umani attraverso i gesti e le espressioni delle persone che affollano la strada, anche grazie a qualche piccolo avvertimento da parte della Direttrice del negozio. Klara però ha una specialità: possiede il più sofisticato livello di understanding di tutti gli AA in vendita (B3 compresi!): la sua più grande qualità è la capacità di apprendere e mescolare insieme tutto quello che osserva. È perfetta per scansionare l’animo umano. Klara aspetta impaziente, vede i suoi “colleghi” essere scelti e andare finalmente a prendersi cura di qualche bambino, fino a quando una quattordicenne dalla vetrina la indica e dice alla sua mamma che è lei quella che vuole. Josie, questo il nome della ragazzina, promette all'androide che tornerà a prenderla e Klara attende, trepidante e piena di speranza, nonostante l’avvertimento della Direttrice: “Lascia che ti dica una cosa, Klara. I bambini fanno promesse in continuazione. Promettono che torneranno e ti chiedono di non lasciarti portare via da nessun altro. Ma non succede quasi mai… Sono fatti così i bambini, tutto qui”. Invece Josie torna e riesce a convincere la mamma che è Klara l’AA giusto per lei. L'androide e la ragazzina iniziano la loro vita insieme, e la prima si dimostra sin da subito all'altezza dell'incarico, riservando a Josie una devozione a dir poco disarmante.

Josie però certi giorni non sta tanto bene. Il potenziamento a cui vengono sottoposti i bambini, infatti, può comportare dei rischi per la loro stessa salute, ma la mamma di Josie, pur di offrire alla figlia un “futuro all’altezza”, ha deciso di correre anche il rischio di perderla.

Klara, la non umana, per assurdo sarà la sola a rifiutare (in modo del tutto irrazionale) l'epilogo che si prospetta per Josie, ma sarà anche l'unica in grado di capire che la speranza è ciò che permetta di trovare la forza per reagire e andare avanti, e anche che, qualche volta, la vita non segue leggi o regole prestabilite ma si evolve in un modo del tutto "fuori controllo".

Ishiguro in questo romanzo descrive la schizofrenia dell’uomo moderno, che crea macchine in grado di superarlo ma deve poi ricorrere a interventi su sé stesso per riuscire a non essere uno scarto della trappola che esso stesso ha creato. Siamo in una società dove le persone si isolano all’interno di bolle tecnologiche per diventare le migliori risorse da utilizzare, con la conseguenza di dover creare poi degli umanoidi programmati che sappiano leggere il cuore umano e non farle sentire sole, ma che possano essere riposti in uno sgabuzzino nei momenti in cui non servono o non si vogliono tra i piedi, dei “migliori amici a chiamata”. L’uomo moderno si è innalzato a divinità superando i suoi limiti insiti per natura attraverso scienza, tecnologia, robotica; è potenzialmente in grado di far proseguire una persona anche dopo la sua morte (e su questo preciso punto Ishiguro ci fa letteralmente accapponare la pelle!). Ma è proprio qua che si crea il crash: la presa di consapevolezza che non siamo unici e irripetibili, che ognuno può essere ricreato infinite volte in un laboratorio, che possiamo essere dei prodotti in serie.


Tu credi al cuore umano? Non intendo semplicemente l’organo, è ovvio. Parlo in senso poetico. Il cuore umano? Qualcosa che rende ciascuno di noi unico e straordinario?

Ishiguro ricorre a una scrittura delicata e dolce ma d’impatto, incastrandola perfettamente in una storia che si svela pagina dopo pagina attraendo il lettore alla vicenda come accade con un buon thriller.

Merito anche della scelta, a mio parere azzeccatissima, di una narrazione fatta in prima persona da Klara, che costringe, proprio per il suo essere androide, a un linguaggio semplice ma mai limitato. Si tratta di una cronaca ingenua, a tal punto che talvolta suscita fastidio, ma neutra e senza giudizi.


Sia ben chiaro, non siamo davanti a una distopia alla 1984: questo romanzo non vuole essere tanto una denuncia di modelli sociali o tecnocrazie, in qualsivoglia modo realizzate, quello che si vuole analizzare sono le distorsioni e gli abissi dell’animo umano.

Siamo disposti ad accettare un mondo dove per capire l’essenza dell’essere umano dobbiamo ricorrere a ciò che umano non è?




 

VOTO: 5/5

Qualche informazione utile…

TITOLO ORIGINALE: Klara and the sun

CASA EDITRICE: Einaudi

ANNO DI EDIZIONE: 2021

PAGINE: 269

PREZZO: € 19,50

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