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Il mare dei fuochi | Marco Buticchi

di Mattia Bertani



A volte l’uomo inciampa nella verità, ma nella maggior parte dei casi si rialza e continua per la sua strada. Winston Churchill

Siamo dentro ad una libreria e il titolare dice ad un amico cliente: “Sabato prossimo

viene qui a presentare il suo ultimo libro Marco Buticchi, l’unico autore italiano tra i

Maestri dell’avventura della Longanesi, mi raccomando, non puoi mancare”. L’amico

lo guarda molto incuriosito e gli domanda: “Di cosa parla il suo ultimo romanzo?”. Il

libraio, emozionato dal prestigioso ospite, inizia a raccontare brevemente la trama

del libro “Parla delle stragi di Ustica e della stazione di Bologna del 1980, e del

traffico dei rifiuti in...” ma l’amico, appena sente quelle parole, si irrigidisce, sbianca

e gli occhi gli diventano lucidi. Il libraio si blocca, stupito dalla sua reazione, e gli

chiede il motivo. L’amico, asciugandosi una lacrima, risponde: “Ma sai che io molto

probabilmente non dovevo nascere? Mia madre, il 2 agosto 1980, doveva essere alla

stazione di Bologna ma, siccome era incinta, il ginecologo le aveva vietato di

prendere il treno e consigliato di recarsi al mare in auto. Quel medico ha

involontariamente salvato me e mia madre.”


Proprio il racconto di questo episodio è poi diventato l’inizio della presentazione del

libro Il mare dei fuochi, svoltosi qualche giorno dopo e a cui io ho avuto il piacere di

partecipare.


All’improvviso si bloccò, lo sguardo fisso su ciò che stava accadendo davanti al DC-9. Tutto avvenne in poche frazioni di secondo. Il copilota Enzo Fontana riuscì invece a esclamare, con la voce tremante: “Guarda, cos’è?”. Erano le 20:59 di venerdì 27 giugno 1980.



L’opera di Marco Buticchi è un adrenalinico romanzo di avventura, dove il lettore è catapultato nel vasto e ingarbugliato mondo dei misteri italiani: terrorismo, servizi segreti (forse) deviati e criminalità organizzata non sono solo le tematiche del libro ma sono soprattutto i costanti protagonisti di decenni di storia italiana. A districarsi in questo groviglio di pericolosi legami non vi è il solito agente segreto bello e affascinate alla James Bond ma un uomo piccolo, bruttino e dalla grande intelligenza, tanto da essere stato capo del Mossad e primo ministro israeliano, Oswald Breil, il protagonista immaginario del romanzo. A lui e alla moglie, l’archeologa Sara Terracini, si rivolge Michela Di Romeo, vedova di un carabiniere morto molti anni prima mentre indagava su di un traffico di rifiuti tossici caricati su navi che poi scomparivano, le cosiddette navi a perdere, imbarcazioni affondate deliberatamente dal crimine organizzato nelle acque italiane per smaltire illegalmente il loro pericoloso carico. La signora Di Romeo vuole fare luce sulla morte del marito, che reputa non accidentale, in quanto secondo il carabiniere la pratica delle navi a perdere non era episodica ma era una prassi consolidata e che aveva fruttato alla criminalità tantissimi soldi.


Oswald e Sara rispondono alla richiesta di aiuto di Michela e iniziano a investigare, trovando conferme ai sospetti del marito e scoprendo che il mercato illecito dei rifiuti tossici tocca anche interessi internazionali: i due protagonisti hanno aperto il vaso di pandora dei misteri italiani fino a scoprire i veri responsabili delle stragi di Ustica e della stazione di Bologna, riscrivendo la storia, o meglio, aggiungendo al libro della storia quelle pagine che nessuno era mai riuscito a scrivere.


Cercò con lo sguardo Maria Fresu, ma di lei non c’era più traccia. La forza d’urto dell’ordigno, così dissero gli esperti alcuni mesi più tardi, aveva disintegrato il suo corpo volatilizzandolo. Erano le 10:25 di sabato 2 agosto 1980.

Marco Buticchi è uno scrittore di romanzi di fantasia, non ha il dovere della verità, ma, con una narrazione così coinvolgente e accurata da far dubitare spesso il lettore su cosa sia vero e cosa sia verosimile, ci fa entrare nella cronaca che è diventata Storia; riesce ad emozionare dove forse un saggio, che invece ha il dovere della verità, non riesce, perché col racconto ci fa rivivere quei momenti e quelle ingiustizie che sembrano lontani ma che sono maledettamente vicini, come dimostra il racconto dell’amico del libraio.


L’autore ha svolto una approfondita ricerca storica, giornalistica e giudiziaria, la ricca bibliografia riportata alla fine del libro ne è prova; senza avanzare alcuna tesi strampalata o complottista ma con grande rispetto delle storie umane e personali che stanno dietro alle tragedie oggetto della sua opera, utilizza lo strumento del romanzo d’avventura per instillare dubbi e soprattutto per stimolare la curiosità nel lettore, a cui lascia il dovere di non far cadere nell’oblio quegli avvenimenti.




 

VOTO: 4,5/5


Qualche informazione utile...

CASA EDITRICE: Longanesi

ANNO EDIZIONE: 2021

PAGINE: 448

PREZZO: euro 20,00

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