top of page

Il giro di vite | Henry James

di Miriam Tricoli



Convengo, nei riguardi del fantasma di Griffin o di quello che fosse, che il fatto di essere apparso prima che ad altri a un fanciullo, e in così tenera età, dia alla storia un mordente particolare. Ma, per quanto ne so, non è la sola volta che un così simpatico fenomeno accade a un bambino. Se il fatto che ci sia una bambino dà un giro di vite di più all’effetto, che direste, allora, di due bambini?

Inghilterra, epoca vittoriana. Alcune persone si ritrovano davanti al fuoco di un camino la Vigilia di Natale raccontandosi storie di spiriti e fantasmi. Mr. Douglas interviene affermando di essere a conoscenza di una storia spettrale ancora più spaventosa di quelle già presentate, raccontata dall’istitutrice di sua sorella in un manoscritto inviatogli prima di morire.

Inizia così Il giro di vite di Henry James, caposaldo del romanzo gotico che ad una prima occhiata può sembrare una semplice storia di fantasmi. Protagonista indiscussa è “la Signorina”, autrice del manoscritto che all’epoca dei fatti narrati era una giovane e inesperta istitutrice alle prese con il suo primo vero incarico di responsabilità nella curiosa Bly Manor. Di lei non verrà mai rivelato il nome così come nascoste resteranno anche le generalità del suo datore di lavoro, quel “Signore di Harley Street” che cerca una giovane donna a cui affidare l’educazione e la cura dei nipoti, rimasti orfani da poco.

Una volta trasferitasi alla magione la nostra adorabile protagonista rimane folgorata dai due splendidi bambini: Flora, la piccola di casa, descritta come un angelo della Fiorucci, e Miles, già ometto che viene rispedito a casa dal collegio in cui studiava per non meglio specificati comportamenti inappropriati. La Signorina si innamora perdutamente di queste due creature a tal punto che quando inizia a vedere i fantasmi di Peter Quint, il fu domestico del Signore di Harley Street, e della Signorina Jessel, la fu istitutrice dei bambini, non prende la saggia decisione di fare i bagagli e augurare a tutti tante care cose ma decide di restare per difendere i teneri virgulti dagli orribili propositi di questi agghiaccianti spiriti.

Perché di una cosa la Signorina è assolutamente certa: il motivo per cui i due defunti sono ritornati è continuare a tormentare i due poveri innocenti come già avevano fatto in vita.


“Ma perché tornare?” “Per amore di tutto il male che in quei giorni terribili hanno inculcato in loro. Per nutrirli ancora e sempre di quel male, per continuare con la loro opera infernale: ecco perché tornano”.

A raccontarci dei presunti precedenti tremendi rapporti tra i due adulti e i bimbi è la Signora Grose, cuoca e governante ad interim di Bly Manor fino all’arrivo della Signorina. La sua figura è quella più facile da evocare: una donna morbida, semplice, con la mente un po’ limitata e decisamente credulona.

Sì, perché arrivati a questo punto in cui ci siamo tutti, vivi e morti, è necessario specificare una cosa: l’unica a vedere i fantasmi è la Signorina. Nessuno nella casa sembra accorgersi degli spiriti. Ed è qui che i rapporti con i bambini iniziano a cambiare. I piccoli da dolci angeli innocenti tormentati da esseri malvagi diventano agli occhi della loro istitutrice dei veri e propri demoni, bugiardi e astuti. Loro sanno, loro vedono ma chissà per quale ragione non parlano, quasi ne fossero complici. E questo mina il loro idilliaco rapporto con la donna.

Miles diventa una specie di don Giovanni in erba che allude neanche troppo velatamente al suo desiderio di “approfondire” per così dire i rapporti con l’istitutrice. Anche l’angelica Flora subisce una metamorfosi agli occhi della Signorina.


Flora non è più una bambina ma una donna adulta, matura… la sua incomparabile bellezza infantile era improvvisamente diminuita, scomparsa del tutto. L’ho già detto: era letteralmente, orribilmente dura, era diventata volgare, quasi brutta.

Questo improvviso cambiamento di rotta è uno degli indizi più importanti che svelano il reale intento di Henry James di raccontare in questo romanzo due realtà forti, presenti in modo persistente nell’Inghilterra dell’800.

La prima è la pratica di creare legami sessuali tra bambini e adulti. Le continue allusioni agli abusi che i due “fantasmi” avrebbero commesso in vita a danno dei piccoli e il comportamento di Miles nei confronti della sua istitutrice fanno emergere un quadro di depravazione ancora più inquietante della reale o meno presenza di spiriti all’interno della casa. Cosa hanno subito questi bambini? Il loro comportamento è realmente frutto di abusi? È per questo che Miles è stato espulso dal Collegio? A darci un’implicita risposta a queste domande è la piccola Flora: quando la Signorina la mette involontariamente di fronte alla verità, chiedendole se non è proprio la signorina Jessel quella che vede anche se solo in forma di spirito, Flora non riesce a reggere il conflitto tra la nuova istitutrice e il ricordo di quella vecchia, si ammala, viene portata dallo zio e di lei non si sa più nulla.

Ora Miles è solo con la Signorina. E in questo finale tragico e assolutamente imprevedibile completiamo finalmente tutto il puzzle i cui pezzi erano sparsi nel corso del libro e che compongono la seconda tematica centrale del volume: l’isteria, la follia e l’ossessione. Tutti sono alla corte della Signorina: i bambini di cui lei si innamora subito perdutamente e l’ingenua signora Grose che la sostiene e pende letteralmente dalle sue labbra. L’obiettivo è quello di compiacere e farsi notare dal Signore di Harley Street per il quale presumibilmente la Signorina ha una cotta. Gli ostacoli per ottenere tutta l’attenzione di cui necessita sono gli spettri del signor Quint e della signorina Jessel e il cambiamento radicale di opinione della Signorina nei confronti dei bambini avviene quando inizia a sospettare che i piccoli siano complici di questi due esseri demoniaci. Le stanno sfuggendo e questo non va bene.

Amore, odio, attenzioni: è questo il nutrimento per un’isterica, una persona la cui vita deve essere sempre santa ed eroica, in un apparente voto al sacrificio per gli altri che cela in realtà un bisogno compulsivo e malato di attenzioni e conferme. A questo punto sembra lecito porsi una domanda: ma i fantasmi di Bly Manor esistono veramente o sono proiezioni del rapporto proibito ma totalizzante che la Signorina vorrebbe creare con Flora e Miles? Una cosa è assolutamente certa. La morale di questa splendida e inquietantissima storia è solo una. L’amore quello malato, quello ossessivo, quello abusante, uccide. Nel vero senso della parola.


Ora sentivo di nuovo, come avevo sentito già tante e tante volte, che il mio equilibrio dipendeva dalla vittoria della fermissima determinazione di chiudere gli occhi il più possibile sul fatto che il caso da affrontare era angosciosamente contro natura. Non potevo resistere se non nel modo più fiduciosamente “naturale” dicendomi che la prova mostruosa mi spingeva in una direzione anormale senza dubbio e odiosa, ma che in fondo non chiedeva, per fronteggiarla con serenità, se non un ulteriore giro di vite alla virtù umana e quotidiana.


 

VOTO: 4/5


Qualche informazione utile...

TITOLO ORIGINALE: The Turn of the Screw

CASA EDITRICE: BUR

ANNO EDIZIONE: 1997

PAGINE: 256

PREZZO: 7,90 €

Post recenti

Mostra tutti

Comentarios


bottom of page