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Dolce è la vendetta S.p.a. | Jonas Jonasson

di Sara Borgio


Il giorno prima tutto il vicinato era rimasto lì a parlare di vendetta (...). A prescindere dall’evento scatenante. A prescindere da tutto tranne che dalla dolcezza insita nella vendetta stessa.

“Dolce è la vendetta S.p.a.” è sia l’ultimo romanzo (pubblicato in Italia nel 2021) dell’autore svedese Jonas Jonasson, sia l’agenzia di Hugo, ex pubblicitario con fiuto per gli affari, che intuisce l’esistenza di un florido mercato di persone disposte a pagare per vendicarsi di ogni piccolo torto subito. Tanto geniale quanto avido, Hugo si imbatte in Kevin e Jenny, che desiderano vendicarsi di Victor, spietato mercante d’arte e razzista convinto (detto fra noi, si meritava proprio una bella punizione per i suoi comportamenti!).


Dal punto di vista della costruzione, troviamo gli elementi che caratterizzano i romanzi del Jonasson: la prosa è molto scorrevole e descrive la vicenda come le tessere di un puzzle che, capitolo dopo capitolo, per quanto sembri impossibile, si incastrano perfettamente e vanno a costruire l’immagine finale. Spaziando tra il Masai Mara e Stoccolma, chi potrebbe mai pensare a come si intrecciano le vite di un mercante d’arte, di un ex pubblicitario, della pittrice Irma Stern e di un Masai? Di certo se lo è chiesto anche l’ispettore Carlander che si trova a gestire il caso a pochissimi giorni dalla agognata ma forse non meritata pensione (insomma, tutto il mondo è Paese e anche gli svedesi prendono in giro i poliziotti e pensano che non facciano altro che pause caffè!).


Durante tutta la vicenda, sono affrontati in modo leggero temi importanti quali il razzismo (in modo originale sia dal punto di vista del purissimo svedese che del villaggio Masai), e le storture del mondo moderno quali il rapporto tra uomo e tecnologia, il peso della burocrazia (chissà che cosa direbbe Jonasson della burocrazia italiana!) e l’avidità capitalistica.


Mi sembra importante condividere con voi che Jonas Jonasson è il mio autore cult per eccellenza e il suo primo romanzo pubblicato in Italia Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve è in assoluto il libro che io ho regalato più volte nella mia vita (casualmente solo a uomini, ma questo è un dettaglio superfluo).

Nello specifico, però, non conoscevo questo romanzo e riceverlo come regalo di compleanno mi ha fatto molto piacere perché, avendo letto altri suoi scritti, sapevo già cosa aspettarmi - un po’ come la comfort zone del guardare l’ennesimo film romantico adolescenziale con la trama scontatissima.

Tuttavia, con mio grande dispiacere, nonostante gli ingredienti per un romanzo brillante fossero tutti a disposizione, la magia che mi aspettavo non si è avverata. Forse il mio giudizio è penalizzante perché questo è il quarto suo romanzo che leggo (su cinque totali pubblicati) e lo schema a me tanto familiare è fin troppo ripetitivo? Sicuramente non c’è stato l’effetto sorpresa che invece potrebbe avere un altro lettore che non conosce lo stile di Jonasson ma forse, in questo caso, manca proprio un po’ di brio. Per farvi un esempio, quando finalmente Victor (il mercante d’arte) paga per le sue malefatte, la reazione che ho avuto è stata “tutto qui?”.

Non fraintendetemi, a me il libro tutto sommato è piaciuto più di quello che sembra e come lettura leggerissima va più che bene. Sicuramente, però, se dovessi consigliarvi un romanzo di Jonasson, sarebbe sempre Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve.



 

VOTO: 2/5


Qualche informazione utile...

TITOLO ORIGINALE: Hämnden är ljuv AB

CASA EDITRICE: La nave di Teseo

ANNO EDIZIONE: 2021, prima pubblicazione in Italia

PAGINE: 440

PREZZO: 22 euro



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