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Spillover | David Quammen

di Andrea Colombo


È ipotizzabile che la prossima grande epidemia (il famigerato BIG ONE) quando arriverà si conformerà al modello perverso dell’influenza, con alta infettività prima dell’insorgere dei sintomi. In questo caso si sposterà da una città all’altra sulle ali degli aerei, come un angelo della morte.


Questo efficace sunto degli ultimi due anni della nostra vita risale al 2012, quando Spillover – Animal Infections and the next human pandemic comparve nelle librerie americane. Un tomo di dimensioni notevoli, apparentemente di non facile lettura e dai contenuti evidentemente complessi. Dovremo attendere il 2014 prima che Adelphi ne pubblichi la versione italiana, che rimane negli scaffali delle librerie più coraggiose senza godere di un grande interesse tra il pubblico dei lettori.

Il che è tuttavia comprensibile: a chi sarebbe mai potuto venire in mente di dover affrontare una pandemia di proporzioni globali prima del fatidico febbraio 2020?



David Quammen, autore di questo pregevole lavoro, ha però un difetto atavico: è un divulgatore scientifico. Probabilmente se fosse stato un ex attore, un critico d’arte o, ancor meglio, un ex concorrente di qualche reality show avrebbe sicuramente trovato posto nella vasta platea di esperti che hanno affollato i salotti televisivi degli ultimi anni. Il buon Quammen ha invece deciso di intraprendere la via più complessa per la notorietà, beccandosi qualche laurea e un paio di dottorati per poter essere poi descritto come il “veggente” o “il magico indovino” che azzeccò tutte le previsioni riguardo un’impensabile pandemia globale, come un Paolo Fox qualunque che cerca di indirizzare la nostra vita sentimentale in base all’allineamento di qualche sasso nello spazio profondo.


“Spillover” è il termine tecnico con cui in biologia si intende il passaggio di una specie patogena (un batterio o un virus) da un ospite chiamato “serbatoio” verso una nuova specie “ospite”. Possiamo immaginare il nostro microorganismo come un simpatico esserino che vive da millenni all’interno di una specie animale, silenziosamente e senza arrecare danni a nessuno: l’ospite animale è immune e il virus si replica felicemente. Fino a quando questo esserino diventa meno simpatico e trova il modo di saltare dall’animale in cui convive pacificamente verso una nuova specie animale. Dal nostro punto di vista il problema si manifesta nel momento in cui la nuova specie risulta essere l’uomo, nel quale il virus non è più un amichevole compagno di merende ma un temibile potenziale assassino. Questa è una prassi assolutamente comune in natura: l’influenza umana si trasmise dagli animali all’uomo quando i primi bovini e suini furono addomesticati in Mesopotamia e in Cina in un assolato pomeriggio dell’8500 a.C., ed è quello che continua ad accadere in modo sufficientemente sinistro con più frequenza negli ultimi decenni.



Quammen, con uno stile capace di passare dal thriller al divulgativo, dal registro avventuroso all’intervista scientifica, con un viaggio che tocca i punti più impervi del mondo, ci presenta una serie di esserini minuscoli da cui faremmo bene a tenerci a distanza. Passando dai deserti australiani dove fa capolino il virus Hendra alle foreste foreste tropicali africane dove Ebola e Marburg si contendono i picchi di mortalità, e deviando tra le affollate metropoli del Bangladesh e del Sud-Est Asiatico, l’unica speranza è che i virus presentati non siano efficaci quanto il Covid-19 nel propagarsi nell’uomo.


Spillover non vuole essere un reportage finalizzato a terrorizzare il lettore, né un testo che voglia smascherare improbabili poteri forti. Spillover è un testo di divulgazione scientifica, che presenta lo stato dell’arte delle ricerche epidemiologiche a livello mondiale. Negli ultimi due anni le teorie sull’origine del virus sono state molteplici: dalla fuga dai laboratori di massima sicurezza a Big Pharma, da Bill Gates al 5G, una montagna di spazzatura mediatica e disinformazione ha tolto voce a scienziati e ricercatori che non solo spendono la loro vita su queste tematiche, ma che avevano previsto tutto in maniera rigorosa e puntuale. Ma è sicuramente più semplice credere a un’entità malvagia che non a complesse spiegazioni scientifiche. Del resto, da un punto di vista antropologico che differenza c’è tra l’indigeno del Gabon che considera Ebola una punizione mandata da uno spirito totemico nemico e l’impiegato italiano che accusa Bill Gates di aver fatto scappare il Covid da un laboratorio di Wuhan? Il meccanismo mentale di rappresentazione del nemico – il virus – è esattamente lo stesso.


Ma Spillover ha anche il merito di far riflettere sulla rappresentazione che ha l’Essere Umano di sé stesso sul pianeta Terra. Quammen sbatte in faccia al lettore una cruda verità: l’uomo non è nient’altro che un animale, uno dei tanti sulla Terra, anzi forse l’essere parassitario per eccellenza. L’uomo si sta moltiplicando con un tasso di crescita senza precedenti, andando a distruggere ecosistemi incontaminati, minando la biodiversità e azzerando lo spazio degli altri esseri viventi. Veniamo in contatto quotidianamente con nuove specie animali, di cui distruggiamo l’habitat e che rintaniamo in spazi sempre più ristretti. Nei sovraffollati mercati delle metropoli del sud est asiatico, le mode alimentari permettono la vendita di tarantole, zibetti, pangolini, scimmie e improbabili animali selvatici che vivono in gabbie ammassate una sull’altra, inconsapevoli raccoglitori delle feci dei pipistrelli che popolano i soffitti e dei topi che infestano il suolo. Un’immagine disgustosa? Beh, questi sono i moderni mercati alimentari. E, come diceva Feuerbach, l’uomo è ciò che mangia.



 

VOTO: 5/5


Qualche informazione utile…

TITOLO ORIGINALE: Spillover – Animal Infections and the next human pandemic

CASA EDITRICE: Adelphi

PRIMA EDIZIONE: 2012

PAGINE: 581

PREZZO: 14,00 €


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